La scienza ha una risposta per tutto
la scienza ci ha rivelato segreti che prima non potevamo conoscere, e
tutto quello che è venuto prima della scienza erano solo superstizioni.
Fin dalla creazione del mondo, quando era il Kaos e Gea irruppe nella
zuppa primordiale generando il cielo, la terra ed il mare, i popoli primitivi
cercavano di darsi una spiegazione della loro esistenza affidandosi a
qualcosa che non potevano comprendere, ma che potevano percepire.
Non avevano alcuna conoscenza scientifica, ma indagavano i segreti del
cosmo e dell’essere umano, tutto quello che non riuscivano a spiegare, lo
rimandavano al volere degli dei.
Questo valeva, per la vita e per la morte, per la pace e per la guerra, per
l’alternanza del giorno e della notte, e per qualunque altra cosa, dalla più
piccola e insignificante alla più influente ed importante, che poteva
capitare loro in ogni istante della vita. Se si fosse trovata una bella ragazza
da rapire, sarebbe stato il volere degli dei, allo stesso modo se cacciando
si fosse presa una grossa e succulenta preda.
Eppure le conoscenze acquisite giorno dopo giorno, anche se tramandate
oralmente, hanno dato la possibilità agli uomini di proliferare e di
conquistare porzioni di terra sempre più vaste, di evolvere e di aumentare
le loro capacità organizzative e di civilizzazione, di coltivare i campi e di
costruire città.
Si trattava di conoscenze essenzialmente pratiche, basate su abilità
manuali, ma che portarono alla nascita di civiltà evolute come quella
indiana, mesopotamica, egiziana, e più tardi greca e romana.
La nascita della scrittura permise la conservazione della conoscenza,
facendo sì che niente andasse perso, quindi la trasmissione della cultura
divenne più accurata e diede la possibilità ad alcune persone di
affrancarsi da lavori esclusivamente di tipo manuale e di dedicarsi ad
attività più intellettuali, dando impulso allo studio dell’astronomia, della
medicina della matematica e di altre discipline.
Nasce così l’interesse dell’uomo per la ricerca, sia che si tratti di capire le
leggi che regolano i fenomeni naturali, sia le forme teoriche da cui si
possono dedurre per via matematica o geometrica tutte le manifestazioni
dell’energia dell’universo.
Con la rivoluzione scientifica del XVI secolo nacque un ambiente adatto
per mettere in discussione la dottrina, e si cominciò a fare strada il
desiderio di verificare le verità fino ad allora indiscutibili e cercare le
risposte alle nuove domande che sorgevano.
La scienza quindi diviene fondamentale per il progresso e così la strada
per conoscere il mondo che prima era dettata dagli Dei venne
abbandonata e le domande cominciarono ad essere poste agli scienziati,
che indagando trovavano una risposta per tutto.
Ma ad avere tutte le risposte a volte si perde un pò della poesia che è il
sale della vita. Ad esempio, alla domanda “perché ci innamoriamo” prima
avremmo risposto: “perché nel mondo ci sono anime gemelle che si
cercano incessantemente per completarsi e raggiungere la perfezione”,
ora invece diciamo che: “l’aumento della dopamina nell’organismo
produce una reazione chimica che manda un segnale al nostro cervello”.
Sono due modi di vedere la cosa; il primo rimandando a qualcosa che è
indipendente dalla nostra volontà, nel lasciarsi guidare all’eterna ricerca
dell’amore della vita, la seconda visione è quella di una reazione chimica
che dipende dal nostro corpo ed in questa reazione non vi è posto per un
intervento che non possa essere spiegato con la chimica.
Comunque non tutto è perduto ed a volte anche gli scienziati hanno
bisogno di ricorrere a delle formule che richiamano Forze superiori come
facevano i nostri progenitori richiamando l’intervento degli Dei mitologici;
infatti l’universo è un luogo pieno di stelle e di pianeti fatto di particelle,
protoni, elettroni ma anche costituito da una buona parte di materia
oscura.
Oscura, non perché il suo colore non sia chiaro, ma perché poco
conosciuta e solo ipotizzata, rilevata solo per i suoi effetti, teorizzata per
giustificare altre leggi che regolano l’universo.
Allora ecco che la scoperta di una nuova particella grazie alla quale ogni
cosa ha una massa ed una materia così come la conosciamo diventa “La
Particella di Dio”.
Quindi cercando una cosa, della cui esistenza siamo certi, perchè
osserviamo la sua influenza sulle altre particelle, grazie ad essa ogni cosa
esiste come la conosciamo e che giustifica le leggi dell’universo, troviamo
la risposta in quello che la scienza non può spiegare e come facevano i
popoli primitivi, la giustifichiamo con l’intervento di Dio.
Mi piace pensare che la scienza abbia una risposta per tutto, anche a
costo di trovarla “oscura” e di dover ammettere che senza la “Forza” che
tiene insieme l’universo come noi lo conosciamo, non staremmo qui a
parlarne.