Il Mondo duale

Noi viviamo in un mondo dove gli opposti si attraggono, l’uno non
potrebbe esistere senza l’altro, sono complementari e si arricchiscono a
vicenda.
Così il bello ed il brutto, il freddo ed il caldo, il conscio e l’inconscio, sono
parte di una cosa unica, che contiene in sè tutti e due i principi. La
differenza sta solo nella gradazione dell’uno e dell’altro. Infatti ambedue i
principi stanno ad indicare la stessa cosa, solo con una diversa
gradazione, in pratica si trova ai due poli della stessa scala di misura. E’
indubbio che l’uno senza l’altro non avrebbe utilità, non potrebbe
dimostrare la sua esistenza, non “sarebbe”.
“Sarebbe” nella sua essenza, di verbo essere; intendo infatti usare il verbo
essere perché in esso è per me contenuto il principio oggettivo di
esistenza. Esisto dunque sono.
Se l’uno, nella sua dose sia maggiore dell’altro, o minore è poi lasciato alla
sensibilità del giudice, che essendo soggettiva può recepire in modo
differente la gradazione e trarne il maggiore o minore piacere o
godimento.
Se ogni cosa nel nostro mondo ha il suo lato positivo ed il suo lato
negativo, il dritto ed il rovescio, il destro o il sinistro, l’oscuro o il
manifesto, allora, è il punto di vista di chi giudica che diventa
fondamentale per stabilire quale sia la percezione che ne ha lo stesso.
Assunto che ogni cosa bella, contiene in sé una parte brutta e per lo
stesso assioma ogni cosa negativa ne contiene al suo interno una positiva,
ed è solo il punto di vista che ci fa giudicare la sua bellezza o positività, o
al contrario la bruttezza o la sua negatività, allora chi può assumersi la
responsabilità di dire con assoluta certezza che una cosa è bella o brutta,
positiva o negativa?
I canoni della bellezza, non sono soggettivi? Non sono cambiati attraverso
i secoli? Non sono percepiti in modo diverso nel mondo occidentale e nel
mondo orientale? Il Diluvio universale che è nella memoria e nei miti di
tutti i popoli del pianeta sarebbe stato un evento funesto e negativo, che
avrebbe cancellato molti popoli, o un’occasione per la rinascita, dal
momento che si sarebbero salvati solo pochi uomini, quelli buoni, giusti,
pii, scelti dalla divinità per dare origine a un nuovo genere umano?
A volte siamo tristi perchè in quello che ci accade tendiamo a percepire la
parte che la nostra sensibilità reputa negativa, e questo ci fa stare male;
ma se riflettiamo e ci rendiamo conto che stiamo osservando la parte
della scala più vicina ad un polo rispetto che all’altro, e che in ogni cosa
negativa ne è contenuta una positiva, possiamo cambiare punto di vista
ed essere felici.
Siamo noi gli artefici della nostra vita; in ogni cosa che facciamo,
pensiamo o diciamo, e dobbiamo ricercare sempre la parte che più ci
rende completi, sereni e felici.
Quindi giunto al termine di questa disamina, devo rivedere il mio assioma
iniziale; noi viviamo in un mondo duale, dove ogni cosa ha il suo opposto
ed insieme fanno un unicum indivisibile, i due opposti si attraggono, e si
cercano incessantemente.
Ma visto che questa dualità non esisterebbe se non ci fosse un terzo polo
di attrazione, che a mio avviso è il punto di vista di chi giudica attorno al
quale ruota la perfezione del creato, preferisco pensare che noi viviamo
in un mondo perfetto dove ogni cosa è nel giusto equilibrio; di questo
mondo noi siamo il centro e tutto ruota intorno a noi, bisogna solo
allenare la nostra sensibilità a percepire quello che ci rende felici.

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